Si sa, i giovani gay non vedono l’ora di lasciare la provincia per la volta delle grandi città. Grindr che scoppia, palestre aperte fino a tardi, ampia scelta in discoteche. Ma c’è chi resta. Chi è attaccato alle piccole cose. Chi alla famiglia. Chi ai profumi della pasta fatta in casa o dei fiori di campo.
I gay di paese non mangiano sushi all’all you can eat, ma pranzano alla tavola calda con una parmigiana. Non scappano dalle madri in un bilocale a pezzi con due coinquilini, ma campano fino ai trent’anni nella stanzetta di sempre, con tutti i parenti nel quartiere. Non litigano con i fidanzati su Whatsapp, ma si minacciano alla finestra. Paolo ha ventisette anni, vive a Salerno e ha un negozio di fiori. Sembra un giovane come tanti. Ha un’amica che cucina, un ragazzo che lo ama, Enzo, e una grande, strana famiglia. Paolo, però, nasconde un segreto. Un segreto che lo segue con due gambe e lo spinge a rifiutare l’amore, visto come un satellite che non riesce a toccare. Quando le voci delle nonne lo mettono in guardia sul futuro, decide di correre ai ripari. Prima che l’estate giunga a Salerno, Paolo sarà costretto a riabbracciare il suo cuore satellite.
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