Il bellissimo monologo di Koltès «La notte poco prima della foresta»
… vi si consuma, sotto una metaforica pioggia, il delirio di uno «straniero» (forse un immigrato, forse un omosessuale, forse un barbone, non importa) rivolto all’invisibile ragazzo – «un angelo in mezzo a questo casino» – da lui abbordato all’angolo della strada…