Un road movie giapponese, un cartone animato vivente, un film che si rifà alla tradizione manga. Un film reale ed irreale nello stesso tempo, una bellissima commedia dell’assurdo, un film che cambia continuamente genere e forma, un film che ci appare difficile pensare come opera prima del regista/scrittore, tanto è ben costruito ed elaborato. Yaji e Kita sono due buffi Samurai che vivono nel periodo Edo (intorno al 1770) che decidono di andare in pellegrinaggio al tempio di Ise. I due sono una coppia di amanti gay (anche se Jaji è sposato). Uno è intrappolato con le droghe, pillole blu, funghi magici, siringhe. L’altro soffre di allucinazioni e incubi ed entrambi pensano con questo viaggio di poter guarire. Ci accompagnano canzoni moderne come “Born to be a gay” e ad un tratto ci ritroveremo i due eroi su luccicanti moto alla Easy Rider, salvo essere poi rispediti indietro, nel loro periodo storico, da uno zelante poliziotto. Aggiungete vari tocchi alla Monty Python e potete farvi un’idea dell’unicità di questo scintillante film, dove potrete vedere cose mai viste prima.
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi