Il regista gay Scott Mills ha girato questo film in Uganda pochi mesi prima che l’attivista gay David Kato venisse assassinato. L’Africa non è un continente dove sia semplice dichiararsi gay, ben 37 Paesi africani hanno dichiarato illegale l’omosessualità, ma sicuramente l’Uganda è quello più pericoloso per gli omosessuali. Mills, arrivato a Kampala, verifica subito che l’omofobia è ovunque, anche in strada tutti ne parlano allo stesso modo, è istituzionalizzata. Televisione e media continuano a ripetere che gli omosessuali sono il diavolo e che porteranno alla rovina del Paese. Recentemente un famoso politico, David Bahati, sta promuovendo una iniziativa legislativa che prevede la prigionia e anche la pena di morte per gli omosessuali recidivi. Parlando con i migliori scolari di una scuola, Mills sente che per loro l’omosessualità è solo un abominio. Un editore di giornali dice che gli omosessuali hanno una vita media di 24 anni. Mills vista un quartiere poverissimo dove molti gay si sono rifugiati perchè non possono vivere altrove e nessuno osa dargli un lavoro. Una giovane lesbica racconta che è stata violentata con l’intento di guarirla dall’omosessualità e il risultato è che si è trovata incinta e infettata dall’HIV. Queste cose e questa idee stanno crescendo in Uganda anche grazie all’influenza degli evangelisti. Un predicatore dice che “va oltre ogni umana immaginazione pensare che due persone dello stesso sesso possano amarsi”. Un altro dice che i gay sono tutti bugiardi e pedofili… Notevole doc prodotto dalla BBC e diretto da Scott Mills, che è anche radio dj, presentatore tv (conduce il programma “The Scott Mills Show” su BBC Radio 1) e attore occasionale. Nel 2009 è stato elencato tra i 50 gay più importanti del Regno Unito.
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