Varie
“…A body artist who used photography as her medium, Woodman was more expressionistic (and artier) than older contemporaries Cindy Sherman, Robert Mapplethorpe, and Nan Goldin; she made elegantly povera nude self-portraits and rawer Portapak performance videos as a form of psychodrama that concealed as they revealed. Even during her brief life, she was a cult figure. Woodman amazed classmates when she entered RISD in 1975: “There was a real rock-star quality to Francesca,” one recalls in C. Scott Willis’s documentary. “Her concepts were far beyond the level of the class.” As The Woodmans makes clear, however, Francesca had been schooled to be an artist all her life….” (J. Hoberman, Village Voice)
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Francesca Woodman (Denver, 3 aprile 1958 – New York, 19 gennaio 1981) fu, nonostante una vita piuttosto breve, un’artista fotografica influente e importante per gli ultimi decenni del XX secolo.Appariva in molte delle proprie fotografie e il suo lavoro si concentrava soprattutto sul suo corpo e su ciò che lo circondava, riuscendo spesso a fonderli insieme con abilità. La Woodman usava in gran parte esposizioni lunghe o la doppia esposizione, in modo da poter partecipare attivamente all’impressionamento della pellicola. Nelle sue foto compaiono anche l’amica fotografa Sloan Rankin Keck e il compagno Benjamin Moore.
Francesca Woodman crebbe in una famiglia di artisti, il padre George era un pittore mentre la madre Betty ceramista. Trascorse diversi anni e molte vacanze estive della sua infanzia a Firenze, dove frequentò il secondo anno di scuola elementare e prese lezioni di pianoforte. e scoprì la fotografia molto giovane, sviluppando le sue prime foto a soli 13 anni. Tra il 1975 e il 1979 ha frequentato la Rhode Island School of Design (RISD), dove si appassiona alle opere di Man Ray, Duane Michals e Arthur Fellig Weegee.
In questo periodo torna in Italia, a Roma, per frequentare i corsi europei della RISD con l’amica e collega Sloan Rankin. Qui si appassiona alle opere di Max Klinger e conosce, tra gli altri, anche Sabina Mirri, Edith Schloss, Giuseppe Gallo, Enrico Luzzi e Suzanne Santoro. Frequenta anche l’ambiente artistico della Transavanguardia Italiana. Nel gennaio del 1981 ha pubblicato la sua prima (e unica, da viva) collezione di fotografie, dal titolo Some Disordered Interior Geometries (Alcune disordinate geometrie interiori). Nel corso dello stesso mese si suicidò gettandosi da un palazzo di New York all’età di 22 anni. Le sue fotografie vengono esposte frequentemente in tutto il mondo anche oggi.
« Ho dei parametri e la mia vita a questo punto è paragonabile ai sedimenti di una vecchia tazza da caffè e vorrei piuttosto morire giovane, preservando ciò che è stato fatto, anziché cancellare confusamente tutte queste cose delicate » (http://lesbolandia.splinder.com/)
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