Ottimo debutto della regista e sceneggiatrice Ingrid Jungermann, qui anche protagonista, che ha già guadagnato diversi premi: miglior film al Indie Street Film Festival, miglior sceneggiatura al Tribeca Film Festival e all’Outfest, miglior esordio al Frameline, ecc. Una storia, ricca di suspense dall’inizio alla fine, dove quasi tutte le protagoniste sono lesbiche o bisessuali, senza più alcun problema d’identità, ma dove circola una insistita e divertente autoironia (spesso sembrano prendersi gioco di se stesse), che ci regala un umorismo speciale ed accattivante (anche se non siamo sicuri che ci piacerebbe vivere in loro compagnia). A partire dal soggetto, la storia di una donna ossessionata dai serial killer femminili che si ritrova a sospettare della sua fidanzata. Morgan (Ingrid Jungermann, anche regista e sceneggiatrice) e Jean (Ann Carr) sono ex amanti che vivono ancora insieme nello stesso appartamento di Brooklyn, dove stanno conducendo un podcast sui serial killer femminili, intitolato “Donne che uccidono”, dove discutono e intervistano serial killer e assassine di massa. Morgan e Jean, da sempre non fanno che battibeccarsi e litigare come una vecchia coppia sposata. Nonostante le apparenze sono in realtà due donne timide, con Morgan che risulta essere la più emotivamente distaccata. Quando infatti quest’ultima incontra la misteriosa ed attraente Simone (Sheila Vand) se ne invaghisce subito, con evidente delusione della sua migliore amica Alex e altrettanto evidente gelosia di Jean. Mentre la romantica ed intensa relazione tra Morgan e Simone sembra continuare felicemente, si sussegguono una serie di sparizioni e morti inspiegabili, che portano Morgan e Jean ad indagare perfino sulla bella Simone. Sono solo strane coincidenze o Simone potrebbe essere veramente la serial killer? Quale influenza possono avere su Morgan questi sospetti? Queste domande ci lasceranno col fiato sospeso fino alla fine, anche se la principale preoccupazione della regia è soprattutto quella di scoprire e rivelarci i lati più ambigui e contraddittori delle protagoniste e dei loro sentimenti. In un gioco che, come dicevamo, è tanto intrigante quanto divertente.
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