Il film vuole offrire uno sguardo personale e intimo su Chely Wright, la prima star di musica country ad aver fatto coming out. Dopo una vita trascorsa a nascondersi, Chely ha trovato il coraggio di mandare in frantumi la cultura e gli stereotipi religiosi di norma a Nashville, il cuore conservatore della sua famiglia e più importante di tutto, se stessa. Per un periodo di tre anni, i premiati registi Bobbie Birleffi e Beverly Kopf, hanno seguito i tormenti di Chely, alcuni dei quali registrati su video-diari privati, e il suo progetto per arrivare ad un coming out pubblico. Utilizzando interviste con Chely, i suoi famigliari, i protagonisti chiave di Nashville e i suoi dirigenti, il film s’inoltra profondamente nella storia passata di Chely, fino alla sua affermazione come star della musica country. Poi ci presenta tutti i passaggi più significativi, passo dopo passo, che hanno convinto Chely a dichiararsi come lesbica. Alla fine vediamo le varie reazioni al suo coming out, in casa, nell’ambiente di Nashville e all’interno della comunità LGBT. Dalla dura lotta contro l’omofobia interiorizzata di Chely, che arrivò al punto di puntarsi una pistola in bocca, fino alla trasformazione e alla scoperta di poter vivere autenticamente la propria vita. La lotta di una cristiana a cui succede di ritrovarsi omosessuale, la percezione di quanto fosse dannosa la cultura del “Don’t Ask Don’t Tell” dominante a Nashville. Il film si conclude con l’emozionante esibizione davanti ad un pubblico LGBT di oltre 100 mila persone, con il Capitol Building in delirio, che ci regala uno dei momenti più entusiasmanti del 2010, preludio ad un eccitante futuro per la nostra eroina. Il film, premiato al Festival Film di Los Angeles e al Frameline di San Francisco nella stessa settimana, si appresta a diventare uno dei documentari più premiati dell’anno.
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