Mike, il padre di Colby, sa che suo figlio è gay, ma preferisce non parlarne e ignorare tutto ciò che riguarda questo importante aspetto della vita di suo figlio; egli non sa nemmeno che Colby ha un compagno fisso, Rusty (interpretato dal regista stesso). I problemi nascono quando Colby, ingenuamente, si mette in testa che se si fosse presentata l’occasione di far conoscere il suo fidanzato a suo padre, i due sarebbero andati d’amore e d’accordo. Colby escogita, con l’aiuto di mamma e sorella, un piano per convincere con l’inganno suo padre a passare un weekend di trekking in tenda con lui e il suo compagno, facendo passare quest’ultimo per un amico eterosessuale (cosa in realtà difficile a credersi) ed un futuro socio di affari. Le cose non andranno però come Colby sperava e la strada verso un happy end, dove l’amore prevale su tutto, sarà ancora lunga.
Questo film, che appare a prima vista come una commedia che parla del coming out in famiglia di un ragazzo, è in realtà un dramma tutto al maschile su di una famiglia conflittuale, con al centro un padre, un brav’uomo di mezza età, conservatore e credente, che fatica a liberarsi dai propri pregiudizi riguardanti le relazioni ed il sesso tra gay, pregiudizi che minacciano di mettere seriamente in crisi la vita di suo figlio. (MM)
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