Esordio alla regia dell’attore Domenico Fortunato, prodotto da Altre Storie con Rai Cinema, uscito in sordina, cioè in pochissime sale (giusto per permettergli di partecipare ad eventuali premi cinematografici) il 18 e 19 dicembre 2018 e poi nel palinsesto di Rai 1 che lo trasmette il 4 gennaio in prima serata. Il film gode di un’inattesa pubblicità che gli arriva dal solito Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia, che lancia un appello audiovisivo via social al neo-eletto presidente della Rai, Marcello Foa, perchè blocchi la programmazione del film, colpevole di mostrare un lungo bacio omosessuale. Questa la trama ufficiale del film: In Basilicata, alle pendici del Monte Vulture, si estende l’immenso vigneto dell’azienda vinicola Favuzzi. Il solitario e burbero Enotrio Favuzzi produce un pregiato vino rosso, l’Aglianico, che ha ottenuto riconoscimenti internazionali, suscitando l’interesse di un’imprenditrice americana, Laura Rush, decisa a unificare sotto il marchio della sua enoteca di lusso di New York le più prestigiose aziende vitivinicole italiane. Dopo aver “conquistato” imprese del nord e centro, vuole mettere le mani anche sul vino di Enotrio e, per convincerlo a vendere, manda in Italia il suo uomo più fidato, Nico. Un’altra persona è però interessata ai vigneti di Enotrio: suo fratello Luca che vuole vendere i terreni per costruire un resort di lusso. Enotrio, attaccato alla sua terra e orgoglioso del suo vino, è fermo nella sua posizione. Le cose sono destinate a cambiare con il ritorno in paese di Anna Monti, una ex top model di cui Enotrio è sempre stato innamorato… Tra le sotto-trame troviamo anche quella di due giovani, interpretati da Alessandro Intini e Alessandro Tersigni, che s’inamorano, in armonia col sottotitolo del film “i colori dell’amore”, che arricchiscono quelli della splendida campagna del Vulture. Tersigni interpreta il cantante Riccardo Spaziani e Intini interpreta Nico che farà di tutto perché gli immensi vitigni del proprietario Enotrio Favuzzi vengano venduti e al loro posto si costruisca un agriturismo a produzione familiare. Il film racconta i paesaggi e la comunità di queste terre della Basilicata, con storie famigliari e sentimentali che ne dimostrano la ricchezza e la varietà, la passione e l’attaccamento. Il regista Domenico Fortunato così descrive il suo film: “Il tema fondamentale di questo film, che mi ha affascinato fin dall’inizio, è quello del confronto del piccolo con il grande. Questo tema ricorre fra i personaggi, fra i territori, fra le idee dei personaggi che si incarnano nelle loro azioni e nei modi di pensare. Il confronto del piccolo con il grande è in ogni dettaglio della sceneggiatura e delle riprese. Il piccolo mondo del Vulture si confronta e si scontra con la metropoli immensa e tentacolare, il minuscolo mercato dei rapporti corti impatta con le idee di un mercato globale. Wine to love da questo punto di vista è la storia di uomini di una piccola realtà che si apre al mondo intero globalizzato con stupore e meraviglia, ma con l’orgoglio del senso di appartenenza alla propria terra e con la consapevolezza di saper fare qualcosa di buono e di pregiato da proteggere, da donare al mondo con le modalità e il rispetto che si devono ai pezzi di grande artigianato. Da un altro punto di vista è la storia di uomini che abitano il mondo globalizzato, che lo vivono secondo altri rituali, senza gli scrupoli di chi è legato ad un piccolo mondo di provenienza, oppure dimenticandolo, e rispettando solo il dogma del ‘Dio Denaro’. I personaggi del mondo globalizzato, però, nei loro cambiamenti, recuperano l’amore per il piccolo mondo arcaico del vino, in questo caso del Vulture e dell’Aglianico, comprendendo l’importanza delle radici e della fortuna di poterle piantare di nuovo.”
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