Seconda prova registica di LeMay che indaga su una generazione di trentenni messa di fronte alle loro responsabilità e a scelte di vita impegnative. Le vite e le amicizie di un affiatato gruppo di uomini gay newyorkesi vengono scombussolate quando vengono in contatto con Drake, un affascinante straniero, che si porta dentro un paio di segreti. All’inizio sembra andare tutto bene; a turno, tutti si divertono e s’intrigano. Sono dei trentenni che accolgono con un certo interesse e piacere il nuovo arrivato, giovane, sexy, carismatico. Ma Drake nasconde qualche altra motivazione. Quello che era partito come un fatto di novità che rompeva la solita routine diventa presto una spirale incontrollabile che mette a rischio le loro relazioni… Un film inizialmente interessante ma che alla fine dimostra qualche lacuna di sceneggiatura, soprattutto nello sviluppo finale dei caratteri (si risolve tutto con un vogliamoci bene poco giustificato) e in una superficiale divisione tra buoni e cattivi che lo fa assomigliare più ad una soap opera che a un film (il modello mancato era probabilmente “Festa per il compleanno del caro amico Harold”).
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Sin dai primi minuti lo spettatore è consapevole di ciò che accadrà, film molto lineare e insipido. Carino nel genere ma non c’è molto da aspettarsi, soprattutto se si ricercano colpi di scena. Si, è vero, sembra una versione gay di Beverly Hills 90210 … non bastava l’originale?
Il malefico Drake (la classica “cagna” dei gay bar) che porta tradimenti e rotture nel gruppo di amici nella Big Apple per motivi di vendetta amorosa, è in effetti uno stracotto déjà vu di tante soap del presente e passato. Abbastanza gradevole da vedere , con attori non certo da urlo e con un finale scontato e ridicolmente consolatorio , passerete un’ora e mezza che non ricorderete il giorno dopo. Voto 6.
Mi è sembrato di rivedere alcune puntate di Beverly Hills 90210. In particolare il periodo in cui è entrata nel cast Tiffani-Amber Thiessen. Infatti, proprio come una Valerie Malone in versione gay, Drake si diverte a portare scompiglio nel gruppetto di amici con cui entra in contatto. Film dalle poche pretese che ha l’effetto di una minestrina: non disgusta, non sazia.
Non perfetto, ma alla fine non male…