Film biografico, sono due anni della vita del regista, vincitore del premio Corso Salani, documentario solo per il fatto che tutti i protagonisti interpretano se stessi. L’autore e regista Mattia Colombo è partito dalla dura esperienza di una separazione, la fine di una relazione che durava da diversi anni. Per superare questo dolore Mattia ha pensato che poteva essere utile ‘metterlo in piazza’, condividerlo, indagare sulle paure e le incertezze che rendono fragile e complesso il rapporto a due. Il film inizia esattamente quattro mesi dopo il giorno in cui Mattia ha deciso di lasciare il suo compagno. Giornate insonni, ‘una veglia costante in cui si dissolveva il senso di quanto credevo di trovare al di fuori del legame con lui’. Sintetizza l’autore:’è un film sull’amore, il disamore e la fragilità dei legami umani’.
È un film privato, come un diario o una conversazione sentita per caso. L’idea di questo lavoro arriva da Erodoto che “racconta che a Babilonia non si servivano di medici, il malato veniva trasportato in piazza e là chi aveva sofferto dello stesso male si avvicinava e gli consigliava quei rimedi che lo avevano fatto guarire”. Il film diventa quindi ‘un viaggio alla ricerca delle soluzioni che ognuno di noi mette in campo per superare il rischio della solitudine’. Spiega Mattia: “Voglio dormire con te è un film dove la sfera intima e quella pubblica si sfiorano e gli spazi privati delle stanze da letto diventano cassa di risonanza delle incertezze che mi piacerebbe condividere con gli spettatori, nella speranza di poter parlare di tutti a tutti. L’idea di Voglio dormire con te nasce infatti da un bisogno personale, ma incontra nel dramma delle singole storie il contesto precario in cui viviamo e, attraverso il tema delle relazioni, cerca di raccontare una generazione esclusa dalla sicurezza, dalla fiducia verso le cose future, dalla progettazione a lungo termine. Le scene del film si costruiscono attorno a fatti che appartengono alle quotidianità delle singole coppie, il tipo di vita che conducono nelle rispettive case, teatro delle loro tensioni, dei loro affetti, delle loro frustrazioni. Nessuna storia finisce o si esaurisce, ma al contrario la sostanza di una si travasa nell’altra. In questo modo dalla somma delle singole storie prende vita un’unica storia d’amore.”
Incontriamo quindi Roberto e Silvia, coinquilini del regista, che stanno anch’essi vivendo l’esperienza della separazione. Poi ci sono Steve e Gabriele, da undici anni insieme, con Steve che si sobbarca tutte le spese della casa (fa il grafico) e che ora chiede a Gabriele, senza un lavoro fisso, di sposarlo. Gabriele gli è molto riconoscente ma… Paolo e Michele sono fidanzati da quattro anni e sposati da due, e hanno avventure occasionali con altri uomini. Si definiscono una coppia libera e consolidano la loro alleanza allargando le maglie del desiderio. A volte condividono gli stessi amanti, altre volte vivono rapporti di cui l’altro conosce poco o nulla. Questo tipo di relazione li espone continuamente al rischio della frattura, eppure sembra questa l’equazione perfetta che regola la loro vita. Simona e Rolando sono sposati da più di 35 anni, organizzano gli incontri pre-matrimoniali per il gruppo parrocchiale e sono un esempio per le giovani coppie. Per loro durare in amore ha un valore più alto di quello di bruciare. Luca è stato un incontro imprevisto e imprevedibile durante la lavorazione del film. È un ragazzo più giovane di Mattia e ha un modo molto spontaneo di relazionarsi con gli altri e di stare davanti alla telecamera. Dopo una relazione importante, terminata un anno prima del loro incontro, ha rapporti occasionali dentro i quali, in realtà, cerca qualcosa di più. Alessandra è un’artista, il suo mondo poetico e visionario è fatto di piccole case dalle pareti di gesso bianco che scolpisce e dipinge nel suo studio. Sono case che nascondono significati e memorie legate alle storie d’amore passate, piccoli oggetti artistici che, una volta terminati, vengono regalati, come in un rito di passaggio, ai modelli che li hanno ispirati. Il film ha ottenuto il sostegno per lo sviluppo del CNC, della società francese Procirep/Angoa e della Regione Lombardia. È patrocinato dal Comune di Milano e dall’Associazione LGBT Arcigay.
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