Non meno divertenti che nel capitolo precedente, in questo sequel Ugo Tognazzi e Michel Serrault, indossano nuovamente i panni di Renato e Albin, lo stereotipo della coppia gay anni 70. Ma questa volta sono alle prese con i servizi segreti e vivono un’ indimenticabile avventura senza esclusione di colpi… e travestimenti! Nel tentativo di ingelosire il suo compagno Renato (Ugo Tognazzi), il sempre eccessivo Albin (Michel Serrault) si siede in un caffè, vestito da donna con la speranza di essere rimorchiato. Ma Albin ottiene molto più del previsto. Nella sua rete cade una spia, che, che per consegnare un preziosissimo microfilm lo usa come ignaro corriere. Per sfuggire ad agenti segreti senza scrupoli Albin e Renato si nascondono in Italia, in una fattoria dove Albin finge di essere la moglie di Renato: un uomo travestito da donna travestita da uomo! Riuscirà Albin a sopravvivere alla caccia senza quartiere che gli danno le spie o sarà costretto fingere per sempre di essere una donna? Per apprezzare in pieno questo spassoso film è ovviamente necessario calare i personaggi nell’epoca in cui è ambientato e realizzato il film: quasi 30 anni fa, non ieri! La verve dei personaggi è indiscutibile e anche se abbondano stereotipi e luoghi comuni il regista non dimentica di farci riflettere sulla tematica della discriminazione e dell’integrazione. (Franc.)
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I protagonisti ritornano con nuove avventure.
Piacevole quasi quanto il primo.