27 giugno 1969, New York City, una data passata alla storia per la sommossa di Stonewall: tra i manifestanti che, per la prima volta, si opponevano alla polizia, un giovane studente di cinema, il ventitrenne Vito Russo, destinato a divenire una figura cruciale del movimento per i diritti degli omosessuali negli USA. Cinefilo e infaticabile attivista, fino alla sua morte prematura, avvenuta nel 1990 per AIDS, fu tra i principali esponenti di importanti associazioni quali la AIDS Coalition To Unleash Power, che combattè la politica reticente del governo Reagan nei confronti del virus. Ma Vito Russo è ricordato soprattutto per The Celluloid Closet (Lo schermo velato), il primo saggio sulla rappresentazione di gay e lesbiche nella storia del cinema che diventerà un libro di culto, vera e propria bibbia, tuttora imbattuta, del sapere GLBT e che ispirò, nel 1996, l’omonimo, e altrettanto epocale, documentario di Robert Epstein e Jeffrey Friedman.
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