La difficile storia della relazione tra un uomo maturo e un adolescente, dove quest’ultimo si sentirà intrappolato e incapace di uscirne. Roberto è un giovane gay che vive con la madre e la sorella nella periferia di Buenos Aires. Trascorre le sue giornate da disoccupato girovagando e passando da un letto all’altro, consapevole che tutto quello che può chiedere ai suoi giovani amanti sono solo fugaci rapporti. Un giorno incontra Raul, un 50enne rude che indossa una giacca di pelle. Sebbene il loro primo rapporto sia guastato dalla ruvidezza di Raul, che lo possiede sessualmente in un modo che non aveva mai sperimentato, Roberto decide di sistemarsi a casa di Raul dove si dedica alle faccende domestiche. Mentre la loro relazione cresce, Roberto inizia a percepire qualcosa di strano e poco piacevole nel suo partner. Non si tratta solo dei suoi modi brutali e possessivi, gli sembra che Raul non si fermerebbe davanti a niente pur di mantenerlo sotto il suo controllo. Le cose peggiorano quando Raul comincia a fare assenze sempre più prolungate che portano Roberto ad avere incontri sessuali con César, un ragazzo che governava la casa quando Raul era assente… Intenso racconto di una relazione sbilanciata all’interno di una comunità senza regole, dove si respira in ogni momento la paura di quello che potrebbe accadere, soprattutto quando Raul indirizza le sue attenzioni verso la famiglia e gli amici di Roberto.
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E’ un film geniale che scarta con decisione ogni svolazzo lirico poetico o socialeggiante. Peccato che il finale trucido con bagno di sangue sia scontato e prevedibile fin quasi dall’inizio del film. Gli attori sono modesti , soprattutto i giovani , mentre Oscar Génova , l’amante anziano (Raul) , riesce a dare un certo rilievo al suo personaggio di brutale e infido malavitoso dall’aspetto rockettaro. Interessante notare come in questa degradata Buenos Aires di periferia l’omosessualità venga accettata da tutti senza alcun pregiudizio e senza alcun rilievo. In tanto squallore è l’unica nota positiva. Voto 7.