E’ il primo film su un tema di liberazione gay destinato ad un circuito commerciale…. David (Robert Joel), un ex-seminarista, insegna in una scuola di New York e avvia una relazione monogamica con Mark (Curt Gareth), un assicuratore che passa per eterosessuale. Il loro incontro, il corteggiamento, il matrimonio e la separazione occupano la prima parte del film. Come ha sottolineato anche Larkin, la loro storia d’amore è una lunga e voluta parodia di Love Story: così i due vanno all’Opera, si rotolano nelle foglie autunnali in Central Park, si guardano l’un l’altro mentre si radono il mattino e scimmiottano tutti i cliché dei film eterosessuali su amore e matrimonio. Il rifiuto di Mark di essere posseduto e le fastidiose incertezze di David mettono fine alla relazione. Nella seconda metà del film, David esplora le alternative a disposizione. Ma il sesso promiscuo nei bagni turchi e le orge sulla Fire Island lo lasciano insoddisfatto e sottolineano la sua solitudine di fondo. In una sequenza girata al raduno dell’orgoglio omosessuale del 1973 nei giardini di Washington Square a New York, David incontra Jason (Bo White), un fotografo divorziato, che lo aiuta a ripensare alla natura delle relazioni gay. Dopo avere stabilito che non ci saranno promesse o aspettative, ma solo un impegno a esplorarsi l’un l’altro, il film finisce con i due che corrono nudi nelle onde a Cape Cod, una sequenza al rallentatore, che ha attirato su di sé gran parte delle critiche rivolte al film. E’ difficile esprimere in modo lirico una relazione aperta, libera dai ruoli, senza suscitare reazioni violente. Ma Larkin lo sapeva e aveva scelto volutamente una scena d’amore per finire il film. … segue Vito Russo (Lo schermo velato)
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi