Questo doc è un vero film, che ha richiamato nelle recensioni di alcuni critici opere come “Prêt-à-porter” e “Gosford Park” di Altman, a volte impietoso e quasi ironico verso il protagonista, con scene che sembravano provenire da tagli a “Il vizietto” e momenti che di primo acchito potrebbero lasciare perplessi (dei collaboratori gli avevano chiesto di tagliare alcune sequenze troppo imbarazzanti ma Valentino ha replicato che erano importanti perché facevano “spettacolo”). Marco Mueller, il direttore della Mostra, aveva visto giusto affermando che questo documentario era in realtà una delle più belle opere di fiction che aveva visto in questi ultimi anni. Anche se il tema del film, che segue passo passo Valentino negli ultimi due anni di lavoro (250 ore di registrazione) è soprattutto un’acuta analisi di come lo stilista consideri la moda e il suo mondo, non viene trascurato l’aspetto privato e umano del protagonista, colto in momenti di intima vita domestica, mentre ad esempio spazzola i denti dei suoi amatissimi Carlini (sono cinque, Milton, Maude, Monty, Margot, Molly, sempre sostituiti ad ogni decesso, magnifici nella loro “bruttezza”) o battibecca col suo compagno di sempre Giancarlo Giammetti (che gli fa notare di avere preso un’abbronzatura troppo pesante e al quale replica di pensare piuttosto alla sua pancia). Il film è infatti anche una preziosa testimonianza dell’amore che ha unito per cinquant’anni Valentino e Giancarlo, conosciutisi quando erano ancora ragazzi, che fa dire a Natalia Aspesi nell’articolo su Repubblica di oggi che il “film racconta non solo la straordinaria carriera di uno dei più grandi couturier del mondo … Ma anche una storia di complicità, complementarità, sopportazione, comprensione, rispetto e autoironia che fa del lungo legame (quasi 50 anni) di Valentino e Giammetti, l´esempio più ammirevole di come dovrebbero essere un matrimonio felice e un´autentica, libera, fortunata storia d´amore.”
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Bello veramente! Moda, vita privata e il scintillante mondo dello spettacolo nonché quello degli affari: il grande ritratto di un uomo che si è costruito da sé.
Visto ieri a Roma, è un film particolare perché pur essendo un documentario basato sulla vita e la carriera di Valentino Garavani, assume toni da fiction e riesce ad essere avvincente come una film vero e proprio. Molto importante lo spazio dato alla relazione amorosa/lavorativa quarantennale tra Valentino e il suo compagno/socio Giancarlo Giammetti. Un bel film.
… peccato che con “Lagerfeld Confidential” tutto è già stato compiuto! Mi dispiace Valentino…!