L' Uomo doppio

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L' Uomo doppio

Film documentario che raccoglie tracce di vita quotidiana che mettono in luce i lati oscuri del protagonista (regista e sceneggiatore) e del suo compagno, facendo emerge un’indagine sulla natura stessa dell’uomo diviso tra istinto e morale. Dice l’autore: “L’uomo doppio è un vero e proprio diario intimo, risultato di un paio d’anni concentrati su un unico filo conduttore: la ricerca pragmatica del concetto di Ego, Io e Sé. Ho documentato i momenti della mia vita in cui potevo riallacciarmi al tema suggerito dalla scritta “Distruggi il tuo Ego” trovata sul muro della casa di una cara amica morta suicida. Questa frase ha dato il via ad una serie di riflessioni su me stesso ed ha messo in gioco inevitabilmente anche la vita di coppia. Il testo dunque si è costruito giorno per giorno ma a differenza di un diario scritto, qui il testo diventa immagine e parola enunciata. Come in una ricerca scientifica ho cercato quegli indizi che potessero provare cos’è l’Ego cosa l’Io e cosa il Sé, nel tentativo di mettere in luce la complessità del mondo interiore. Il film segue due piste, quella visiva, più libera e istintiva, e quella della voce, della parola enunciata, che mira ad essere scientifica come a trasformare il flusso della visione diaristica/ artistica in documentario. Artistica poiché il mio percorso di artista è integrato nel corso del film attraverso la realizzazione di opere fotografiche che sono il sunto dell’approdo intellettuale e di esperienza di vita del momento. Ne viene fuori una collezione di immagini dedotte proprio da questo flusso di pensieri. La sceneggiatura quindi non è finzione ma il risultato delle esperienze raccolte giorno per giorno.”

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«DESTROY YOUR EGO» states writ­ing on a wall left by a friend who died in tragic cir­cum­stances. The sen­tence trig­gers a thought process in the author’s mind, Cosimo Terlizzi, lead­ing him to delve deep into him­self. His thoughts are reg­is­tered as in a spon­ta­neous diary made of a couple’s life, voyeurism, con­stant geo­graph­i­cal changes, multi media betray­als and book read­ings.
The col­lected traces take him to dis­cover the lights and shad­ows of his per­son­al­ity. What emerges is man’s dual nature, divided between instinct and morality.

NOTE DI REGIA
L’uomo doppio parte dalla riflessione sull’identità emersa dal precedente film “Folder”, in cui ho raccontato, attraverso una modalità diaristica, un anno della mia vita particolarmente significativo. L’opera, immersa nel dirompente fiume del contemporaneo, era giunta a scandagliare all’interno di una quotidianità frenetica i vari aspetti dell’identità.
Ne “L’uomo doppio”, ho concentrato lo sguardo nella mia vita di coppia e nel mio lavoro di artista in maniera ancora più invasiva.
Mi sono usato come cavia per indagare sugli aspetti in luce e in ombra della personalità. Ho imbastito i miei giorni attraverso un pensiero che si è costruito man mano diventando sempre più sofisticato e distante dalle ragioni del corpo. Ho realizzato che quanto più la mente si allontana dal corpo con i suoi astratti approdi tanto più questo acclamerà nutrimento carnale. L’istinto emerge nelle pause della mente. La sensualità e la vanità contraddicono gli sviluppi del pensiero. Il corpo sembra saziarsi di desiderio di possessione mentre il raziocinio della mente sembra essere approdato lontano anni luce dal corpo stesso. Ne emerge una duplice natura dell’uomo, divisa tra le ragioni del corpo e le ragioni della mente.
Questo processo di conoscenza di sé si traduce attraverso scatti fotografici, vita di coppia, voyeurismo, continui spostamenti geografici, tradimenti multimediali e letture. Un fermo immagine del caos pronto ad essere raccolto per diventare riflesso del proprio tempo. Come in Folder ho sviluppato l’idea di rappresentare la contemporaneità nel modo più fedele possibile senza troppi ostacoli, come in una sorta di affresco. Ho utilizzato mezzi veloci e poco ingombranti, apparecchiature low-fi, collegamenti skype, utilizzo dei network, per essere il più possibile aderente al nostro tempo e costruire così il mio diario. Un diario scritto di getto che segue la fluidità e la leggerezza dei massmedia ed i continui spostamenti da un contesto ad un altro. Questo procedere ad innesti evidenzia una iper-vita, in cui al centro vi è lo schermo del computer che come uno specchio interattivo riverbera noi stessi nelle molteplici possibilità d’utilizzo vero e virtuale.
Cosimo Terlizzi

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