11 settembre 2001. Poche decine di passeggeri viaggiano tranquilli sul volo 93 della United Airlines, quando all’improvviso un commando di terroristi s’impossessa del veicolo. Nel frattempo, altri tre aerei dirottati si schiantano rispettivamente sul Pentagono e sulle torri gemelle. I passeggeri si rendono conto di essere vittime di un’offensiva coordinata, e devono decidere in pochi minuti se stare a guardare o intervenire… Un film che riproduce onestamente, senza troppe invenzioni o trucchi, le emozioni che provarono i passeggeri di questo volo, tra i quali abbiamo anche Mark Bingham, il giocatore di rugby gay, che non appare come uno dei protagonisti principali, ma il cui semplice eroismo mostra come anche le persone gay siano parte, nella vita e nella morte, della grande famiglia americana. Peccato che nel film non venga mai accennato alla sua omosessualità (almeno nel doppiaggio italiano).
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La storia riguardante la catastrofe dell’11 settembre si è ( quasi) sempre focalizzata su ciò che accadde a NY e, principalmente, all’apocalittico avvenimento delle torri. Ciò che accadde al resto, mi sembra, sia spesso messo in secondo piano, ma non dovrebbe essere così. Questo film ci racconta ciò che accadde durante il dirottamento del volo per San Francisco, il coraggio dei passeggeri e la spietatezza di un gruppo di fanatici. Trovo assurdo che nel nome di Dio, si possa commettere un’assurdità del genere, Dio, dovrebbe essere un simbolo di amore e fraternità, non un’arma di distruzione!
E’ senz’altro un bel film; anzi un docu-film visto che descrive i fatti così come si sono svolti in realtà. Mentre siamo abituati a sentire descrivere i fatti di quel giorno dal punto di vista di chi stava nelle Torri Gemelle o di chi ci è andato per soccorrere. Qui invece si parla di quello che è avvenuto sull’unico aereo che non ha raggiunto il suo obiettivo.Un film da guardare tutto d’un fiato.