Da una leggera ombra emerge il corpo sinuoso di un bellissimo ragazzo, vestito solo di un piccolissimo slip, che si muove armoniosamnete al suono della musica. Poco dopo ne appare un’altro, poi un’altro fino a riempire lo schermo di splendidi corpi che si muovono e toccano per il piacere degli spettatori. Questo è il lavoro dei “macho dancer”. Nelle Filippine molti ragazzi si trasferiscono a Manila per fare questo lavoro nei bar gay. Le loro storie sono quasi tutte uguali: lavorano per aiutare la famiglia e per prepararsi un futuro. Sono ambite prede sia di uomini che di donne, fino all’età massima di trent’anni. Dwight (tyron Perez) è alle prime armi, danza di notte nei club e di giorno si divide tra l’amore e il commercio poco pulito. Alfred (Allen Dizon), già suo amante, è ormai arrivato ai 28 anni. Si ritrova spesso amareggiato, cosa che lo rende ancora più aggressivo. Bert (Lauren Novero) è un ex danzatore che ora fa da autuista e guardia del corpo a Madame Loca (Cherry Pie Picache), la baldanzosa e corrotta donna d’affari che dice di svegliarsi solo al rumore degli spari. Avendo messo gli occhi su Dwight cerca di darsi da fare per catturarlo… Il film, come gli altri di questo regista, si trasforma presto in un intenso melodramma, attraverso scene di lussuriosa passione, avidità e tradimenti. Quando Madame Loca riuscirà a portarsi in camera Dwight, Alfred vedrà la scena contorcendosi dal dolore e dal desiderio. Da parte sua, Dwight è rappresentato come un uomo che viene concupito da tutti tranne da quelli che lui ardentemente desidera. (Toronto Film Festival)
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