“… Francesco/Giallini è specializzato in terapia di coppia, ha le sue teorie in fatto di uomini (“il 95% si divide tra insoddisfatti, Peter Pan, indecisi e mammoni”), ma tutto diventa più difficile quando si tratta delle sue tre figlie, che ha dovuto crescere da solo dopo che la moglie se ne è andata a lavorare in Africa quando la più piccola aveva sei mesi. Ora Emma (Laura Adriani) ha diciotto anni, prepara la maturità e si è innamorata, il problema è che il suo “lui” ha 32 anni più di lei, cinque mesi meno del papà. Poi c’è Sara (Anna Foglietta) che vive a New York, ma dopo l’ennesima delusione d’amore torna a casa con una decisione: dopo tante storie andate male con le donne, proverà a diventare etero. Infine c’è Marta (Vittoria Puccini), libraia romantica che perde la testa per i personaggi dei romanzi o al più per qualche poeta sposato e finirà per innamorarsi di un ladro di libretti d’opera non udente, incontrato per caso. Infine c’è una donna, elegante, misteriosa, bellissima (Claudia Gerini) di cui Francesco si è invaghito ma che non trova il coraggio di avvicinare… Il film, che il regista ha scritto con l’aiuto di Paola Mammini, si propone di fare una commedia romantica un po’ diversa. “È difficile oggi scrivere soggetti originali, qualunque idea ti venga è già stata fatta – dice Genovese – quello che rende un film diverso è l’andamento della storia o il punto di vista differente. Per raccontare l’amore tra una udente e un non udente abbiamo coinvolto l’Associazione italiana sordi, per parlare di omosessualità abbiamo scelto di raccontarla ironicamente al contrario. E poi soprattutto abbiamo cercato di lasciare un finale aperto, in modo che il pubblico uscendo dalla sala si domandasse: E io cosa avrei fatto se avessi dovuto scegliere?” (Chiara Ugolini, Repubblica.it)
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L’ho visto temendo il peggio, visto le premesse e le polemiche pregresse al film a proposito della storia della ragazza che vuol cambiare il proprio orientamento sessuale. Per fortuna il messaggio che manda non è poi così deleterio (almeno spero per il pubblico bigotto), anche perché ampiamente ironizzato, e perché, soprattutto, alla fine dle film arriva finalmente lo “starnuto” giusto, quello che mette a posto tutte le cose e ci fa tirare un sospiro di sollievo. Per il resto, devo dire che è una commedia piacevole (rispetto alla media delle commedie italiane), a tratti suscita persino il riso, si guarda piacevolmente insomma. Non mi è piaciuto per niente il personaggio di Marchioni.
L’ho visto ieri il film ed è carino pur avendo una regia che poteva essere migliorata con i vari temi non troppo approfonditi. Interessanti quali il tentativo di cambiare se stessi, mettersi in gioco per gli altri oltre al rapporto tra padre e figlie. La storia di Sara mi ha lasciata un pò così perché trovo che cambiare orientamento sessuale sia un’idea azzardata e la si poteva spiegare meglio. Gli attori recitano dignitosamente e il finale è agrodolce ma molto riflessivo. Gli dò sei e mezzo, poteva essere migliorata.
Commedia simpatica sull’amore e sul rapporto padre/figlie. La Foglietta ben interpreta il ruolo di una ragazza lesbica, sfigata in amore che ne fa di tutti i colori. Solo che l’idea che passa, (per gli omofobi italioti tipo Giovanardi, vedi puntata di Porta a porta per pubblicizzare il film qualche sera fa), non credo proprio che sia positiva. Ossia che puoi cambiare l’orientamento sessuale (anche se il regista vuol far capire penso il contrario) o almeno provarci. Molto bella e brava Vittoria Puccini ^__^