Varie
Antonia San Juan è attrice indimenticata (la Agrado di “Todo Sobre Mi Madre”). Da tempo autrice affermata di cinema e teatro, nel film Tú eliges apre il vaso di Pandora del dolore di vivere nella Spagna contemporanea.
Contro ogni retorica e political correctness (o ipocrisia) sviscera la difficoltà nell’eliminare convenzioni, sotterfugi e luoghi comuni dei rapporti interpersonali. Anche in una situazione “aperta” come la Spagna attuale si può cadere, anche e soprattutto in ambienti dove la ricchezza alimenta la volgarità.
Con Antonia ce n’è per tutti: vuoi perché chi ama le persone del suo sesso deve smaltire secoli di odio, indifferenza o incultura. O perché ne approfitta per giocare al ribasso. O per vigliaccheria o per pigrizia. E non sempre è evidente: in amore la strada dell’inferno è sempre lastricata di buone intenzioni e belle maniere. Per nascondere bugia, manipolazione o tradimento di sè/dell’altro.
Solo scegliendo un percorso individuale di sincerità fuori dai luoghi comuni si può iniziare ad evitare la corruzione del denaro, della banalità, dalla volgarità, delle convenzioni.
Oltre che attrice, con Tú eliges, Antonia prosegue così la sua carriera di autrice forte e coraggiosa.
Il tono riesce ad essere brillante e “spagnolo” pur toccando temi taglienti, con una drammaticità che mixa tragedia e commedia. Unico difetto è forse il forte sapore teatrale (Antonia è anche autrice di opere di grande successo come “Las Que Faltaban”, dove diventa una Franca Valeri iberica, survoltata e senza un pelo sulla lingua). E per questo nel film c’è troppa carne al fuoco: se Antonia San Juan invita a scegliere- non sa essere drastica nella scelta lei. Ma più che un difetto, è il sapore del film. E bisogna comunque ringraziare la Señora San Juan per il coraggio e l’onestà.
(Paolo Rumi)
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