Film in concorso al festival di Cannes 2004 è la seconda opera di questo regista tailandese che ha ottenuto ilpremio speciale della giuria (il regista aveva già ricevuto il Premio Un Certain Regard a Cannes 2002 con il film Blissfully Yours). Tropical Malady racconta di una appassionata storia d’amore tra due uomini dalle conseguenze inaspettate. Keng, un giovane soldato, e Tong, un ragazzo di campagna, conducono una vita tranquilla. Il loro rapporto scorre serentamente tra passeggiate, partite di calcio e serate in famiglia. Un giorno Tong sparisce. Una leggenda thailandese racconta che un uomo può essere trasformato in una bestia feroce. Keng, alla ricerca di Tong, si inoltra da solo nella foresta tropicale dove, a volte, il mito diventa realtà.
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semplicemente geniale.
Uno dei peggiori film che io abbia mai visto!
Film noioso, lento e incomprensibile. Sicuramente non contribuisce a diffondere alla massa la consapevolezza dell’esistenza dell’amore tra due uomini in alcun modo. Per colti asiatici verso colti asiatici. Troppo autoreferenziale.
film della tipica lentezza orientale, visivo, da guardare senza fretta
pallosissimo, trama senza senso, incomprensibile. Inutilmente lungo con scene sconnesse e senza scopo. Pessimo il montaggio, potevan ridurre tutto i film a dieci minuti. L’unica cosa bella i paesaggi, ma siccome non è una guida turistica non è che sia molto importante…
Film delicato, molto lontano dai cliché di una Thailandia da Alpitour. Ritmi molto lenti, come il cullarsi nella brezza su un’amaca, che danno per davvero la misura del senso del tempo nella cultura asiatica (almeno quella di una volta, non ancora ammorbata dal miraggio della ricchezza materiale)
Troppo lento