Tre tempi

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Tre tempi

“Chi sono i genitori gay e lesbiche? Come sono le loro famiglie? A queste domande prova a rispondere Tre tempi, il corto documentario di Chiara Tarfano che attraverso le storie di tre generazioni racconta come sono cambiate le madri lesbiche in Italia. C’è Uma, oggi alla soglia degli 80 anni, che ha deciso di diventare madre per seguire un desiderio di suo marito e solo dopo la morte di lui ha scoperto l’amore per le donne, in un’epoca in cui era difficile conciliare l’essere mamma con una relazione omosessuale. Veronica e Nina vivono invece in una famiglia ricostituita, con i figli di tutte e due, mentre Erika e Rossella hanno scelto di avere un bambino insieme.
“Molti dei centomila genitori gay e lesbiche sono persone che, proprio come Uma, Veronica e Nina, hanno avuto figli all’interno di relazioni eterosessuali e solo dopo si sono scoperti omosessuali (o hanno iniziato a vivere apertamente la loro omosessualità). Ma sono sempre di più le coppie di persone dello stesso sesso che, come Erika e Rossella, decidono di dare vita insieme a una famiglia e chiedono allo Stato di essere riconosciute: solo l’associazione Famiglie Arcobaleno ne riunisce alcune centinaia, anche se non ci sono censimenti ufficiali. «Le aspettative delle donne lesbiche rispetto alla maternità negli ultimi anni sono cambiate moltissimo: prima era quasi impossibile dirsi insieme madre e lesbica, come mostra la storia di Uma — dice Chiara Tarfano (documentarista pisana, regista anche di Segna con me sulla lingua dei segni e, insieme a Ilaria Luperini, di Fuori! , sull’omofobia) —. Nella sua generazione in Italia nessuna donna avrebbe mai pensato di concepire un figlio con un donatore e anche le famiglie ricostituite, se c’erano, non erano visibili». Oggi le «famiglie omogenitoriali di prima costituzione» soprattutto quelle di donne che decidono di avere un figlio insieme grazie all’aiuto di un donatore, sono sempre più diffuse nonostante che per la legge italiana uno dei due genitori non esista (al contrario di quanto succede del nel resto dell’Europa occidentale). «Mi ha colpito molto la consapevolezza di queste coppie rispetto a quelle etero — aggiunge Tarfano — Forse perché quando un uomo e una donna stanno insieme è talmente scontata l’idea di fare figli che non c’è tutta questo riflettere sul perché averli e come crescerli. Nel caso delle coppie gay è impossibile fare un figlio senza volerlo davvero».” (Elena Tebano, Corriere.it)

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