Ambientato in una notturna Los Angeles, la storia segue la vita, gli amori e le disavventure di sei ragazzi ( 4 gay e 2 lesbiche) rappresentando situazioni tipiche (di amicizia e rapporti interpersonali) degli anni ’90. Le personalità dei protagonisti sono molto differenti tra loro ma tutti sono comunque interessati al sesso sicuro, a sentimenti profondi e romantici e contrari alla promiscuità. In particolare il regista segue la figura di Andy, un ragazzo stile “River Phoenix” che è il più chiuso e vulnerabile del gruppo. Subirà una profonda trasformazione quando si innamorerà intensamente di un altro ragazzo rimanendone poi gravemente ferito. La storia del film prende spunto da un fatto di cronaca dove due ragazzi si suicidarono piuttosto che accettare una separazione imposta dai loro genitori.
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Dopo aver visto Doom Generation dovevo capire se Araki fosse capace di andare oltre l’esibizione di sangue e sesso. Per fortuna lo è. Questo film di provocatorio ha solo il titolo. è una narrazione -in stile documentario- della vita di sei ragazzi gay che trovano forza vitale nella loro unione. Dalle confessioni dei protagositi capiamo le loro insicurezze, la loro sfiducia nella società e nel govero. Ne emerge un mondo freddo e ostile come gli edifici di Los Angeles (scordatevi Hollywood e Beverly Hills). Per non essere annientati è indispensabile creare un gruppo compatto.