Torzok

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Torzok

Torzok è un commovente racconto di formazione che parla di innocenza, crudeltà e presa di coscienza della propria sessualità, scritto e diretto da Arpad Sopsis, in parte sulla base delle sue stesse esperienze in un istituto per bambini abbandonati.
Il film, molto ben recitato da parte dei giovanissimi attori, è tutto girato dalla parte dei bambini, con una sensibilità che ricorda Francois Truffaut e Louis Malle. Sono apprezzabili la qualità della fotografia e alcuni accorgimenti tecnici, come quello di cambiare il colore delle immagini quando Aron sogna o ricorda il passato. Il film è ambientato in Ungheria nel 1960, pochi anni dopo la repressione della rivolta anti-sovietica del 1956, in un periodo di incertezza e di dure condizioni di vita, che si abbattono in special modo su creature inermi come i bambini.
Aaron Sorproni, un bambino di nove anni che fino a quel momento aveva vissuto un’infanzia felice, viene abbandonato dal padre, desideroso di risposarsi, in un orfanotrofio di Stato, dopo che la madre si è ammalata gravemente. … segue sulla scheda (R.M.)

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trailer: Torzok

https://youtube.com/watch?v=aJGkATxg8eM%26hl%3Dit%26fs%3D1

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Segue da sopra:

… Nel piccolo orfanotrofio, isolato tra i boschi, domina una rigida disciplina e i bambini sono oggetto di ogni genere di abusi e di crudeltà, come già più volte abbiamo visto in analoghi film ambientati in orfanotrofi e istituti religiosi (ad esempio in Angeli ribelli – Song for a raggy boy ).
L’ insegnante Csapó, sadico e pedofilo, punisce continuamente i ragazzi con la scusa di volerli abituare alla crudeltà del mondo esterno, mentre il direttore dell’istituto fa frustare un bambino perché lo scopre a pregare..
All’inizio il povero Aron deve anche subire le angherie dei compagni, sino a quando non viene accettato dal gruppo.
Solo due adulti si prendono cura di Aron e degli altri bambini, la bella inserviente Marika, che fa un po’ da madre ai più piccoli e fa nascere le prime fantasie ai più grandicelli, e l’insegnante Nyitrai, un ex professore di astronomia che ha perso il posto ed ha subito il carcere per le sue opinioni politiche.
Con uno degli altri ragazzini di nome Attila, Aron stringe una particolare amicizia, che arriva anche al contatto fisico: i due si scambiano bacini e si abbracciano nel letto, niente di più perché sono ancora innocenti.
L’amore per il compagno dà ad Aron la forza di reagire e di tentare la fuga. Ma una tragica fatalità causa la morte di Attila, lasciando Aron solo e in preda ai sensi di colpa. Ormai Aron non crede più in niente, nessuno lo aiuterà, ne le stelle, ne un dio, ne tanto meno un adulto. (R.M.)

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