La storia di Tiny Davis, la leggendaria trombettista della band “Sweethearts”, e Ruby Lucas, sua amante per quarant’anni, percussionista del gruppo. Negli anni ’40 Tiny Davis era considerata la Louis Armstrong al femminile. Come già in “International Sweethearths of Rhythm”, le registe Schiller e Weiss si affermano come grandi raccoglitrici di dati storici, di informazioni inerenti il mondo musicale, di interviste e scene molto personali. Nel film si parla di Tiny Davies, la leggendaria trombettista della “Sweethearths”, che negli anni Quaranta veniva giudicata la Louis Armstrong al femminile e che fino a qualche tempo fa lavorava ancora nei jazz club di Chicago. L’altra protagonista del film è la sua amica e amante da quarant’anni, la percussionista Ruby Lucas. L’importanza del film consiste nell’aver recuperato un pezzo di storia lesbica, poché non esistono foto di queste artiste. Infatti i fotografi della band ritenevano Tiny un soggetto poco ideale da fotografare. Ruby non faceva parte della band. Le due si erano incontrate durante un concerto nel quale Ruby vendeva panini per guadagnarsi da vivere. Dopo gli anni Quaranta la band si sciolse, molte si sposarono, ebbero figli e gli uomini presero il posto delle musiciste. Allora Tiny e Ruby fondarono insieme un’altra band: “Tiny Davies and her Hell Divin’Women” e negli anni Cinquanta aprirono anche un locale. La storia delle due musiciste coincide con le intenzioni delle due registe: “Siamo entrambe interessate alla storia che è stata dimenticata e vogliamo riportarla alla luce prima che sia per sempre dimenticata”. Tiny Davies stessa impersona un altro obiettivo del cinema di Schiller e Weiss:”Ogni ostacolo che la società impone per tenere la gente al suo posto, Tiny non lo considerava un ostacolo ma un muro da abbattere durante il proprio percorso”. (Immaginaria)
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