Nonostante sia stato accolto molto criticamente dagli esegeti proustiani, a noi il film è piaciuto di per sé, indipendentemente dalla fedeltà o meno verso il romanzo fiume da cui deriva. Non c’è una storia avvincente ma piuttosto una composizione brillante e gustosa formata da una galleria di personaggi, quasi tutti con impolicazioni omosex. Molto gustosa è la scena del bordello maschile di Jupien, con ragazzi e soldati seduti in attesa di venir scelti dai clienti, con il barone di Charlus frustato a sangue, insoddisfatto ma generoso nelle mance. Rimane comunque una delle più interessanti e riuscite trascrizioni cinematografiche del romanzo di Proust. Imperdibile per chi ama il cinema come arte figurativa.
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