Con una storia di sangue e di omosessualità l’autore de L’impero dei sensi torna dopo 14 anni dietro la macchina da presa, e dopo una malattia che lo ha ridotto in una sedia a rotelle. E torna a scandalizzare. Intervistato sull’omosessualità del film, il regista risponde:
“Succede in qualunque gruppo monosessuale e chiuso: nelle squadre sportive, nei conventi, nei collegi, nelle caserme. E’ una pulsione che nasce spontaneamente, e diventa più forte tanto più i rituali sono ferrei. La setta dei Shinsengumi durò solo pochi anni. Era una milizia oltranzista, che difendeva l’isolazionismo e il potere dello shogun. Era anche una specie di scuola di nazionalismo. L’omosessualità era accettata. ‘Purché non distolga dal combattimento’. Non si può capire fino in fondo il mondo dei samurai senza mostrare quell’aspetto fondamentale. La morte e il sesso sono le due chiavi di volta del film e della vita.”
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Il personaggio di Sozaburo Kanu , il giovane bellissimo samurai intorno a cui ruota questo affascinante film giapponese , è veramente enigmatico. E’ la trasposizione della femme fatale del cinema occidentale degli anni ’30 e ’40 : impenetrabile sentimentalmente , crudele e infedele a tutti gli amanti ,sprezzante del pericolo. Tutti si innamorano di lui , per lui molte vite sono stroncate senza che lui batta ciglio. Naturalmente tutto questo va inserito nel contesto di una organizzazione samurai giapponese in cui la vita umana per presupposto non ha alcun valore e tutto gira rigidamente intorno alla disciplina e al valore militare. La bellezza androgina dell’attore Ryuhei Matsuda, inquietante come un angelo di Leonardo o una Salomè , sarebbe senz’altro piaciuta a Oscar Wilde. Voto 8.
un bel film! m ha ricordato in parte Teorema di Pasolini; anche qui c’è un ragazzo ke affascina tutti con la sua bellezza diabolica! belle la fotografia e la musica d Sakamoto
fotografia e colonna sonora che conferma la bravura dei giapponesi nel dare voce alla trama del film. Finale da brivido
confermo: noisetto!!
noioso, noioso, noioso, sono arivato alla fine con difficoltà.
ammetto è strutturato in modo strano,ma la sua stranezza lo rende bello….ttt gli attori sono stati bravissimi nell’immedesimarsi nelle reazioni alla vista di kano….uno di questi è tashiro,ke ne è completamente innamorato…..
davvero davvero bello 🙂
ryuhei matsuda merita sempre, tra l’altro
è delicato come un petalo di ciliegio, quel ragazzo*
This is an excellent film, i saw in Cartagena Cinema Festival (Colombia) but this is really awesome 😉