Un film accolto assai male dalla critica nonostante sia stato presentato e premiato al festival di Cannes 2004. In effetti anche noi abbiamo inizialmente faticato a seguirlo, tra continui flash back e una sceneggiatura non proprio lineare che appesantisce una storia invero assai semplice: due ragazzi che frequentano una scuola militare (samurai) stringono una forte amicizia che, nonstante si ritrovino anni dopo su fronti avversi, li porterà uniti alla stessa morte. Qualche sprazzo di poesia tra combattimenti e teste mozzate forse non basta a qualificare un’opera che rimane, a nostro giudizio, di medio livello e piena di effetti ridondanti (troppi accelerati e ralenti). La cosa più interessante del film (ma non nuova, basti pensare a Tabù di Oshima) pensiamo che sia il rilievo omoerotico che il regista sottolinea, senza ambiguità, tra i due amici protagonisti, a partire dalle sfide subacque ai tempi della scuola militare fino alla scena finale del film.
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