Suor Sorriso

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Suor Sorriso

Suor Sorriso è il soprannome con cui una suora domenicana belga ottenne, nel 1963, un successo strepitoso con la canzone Dominique (interpretata in Italia da Orietta Berti). Superando nelle classifiche Beatles e Stevie Wonder, la vicenda di Suor Jean Luc-Gabrielle, venne consacrata anche da Hollywood che le dedicò il film The Singing Nun, interpretato da Debbie Reynolds. Nel 1966 Suor Sorriso abbandonò il convento senza prendere i voti, intenzionata a proseguire la sua attività di missionaria e di cantante. Nell’oblio per 22 anni, nel 1985 Janine Deckers (questo il suo vero nome) fece di nuovo notizia per essersi suicidata insieme alla sua compagna Annie Pecher. Questo film cerca di immaginare come sia stata la vita di Janine in quei 22 anni. Una ricostruzione libera e onirica, tra umorismo e orrore. Nelle parole del regista Roger Deutch: “Mi piace pensare al film come a un rifacimento de Il Mago di Oz “.

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2 commenti

  1. Ieri ho avuto la fortuna di vedere “SOEUR SOURIRE” di Stijn Coninx, Francia – Belgio 2009 con una strepitosa Cecile de France.
    La location era il teatro antico di Taormina per il Taofilmfest 2009. Il film è stato emozionante. Anche se, a mio avviso, il regista si è soffermato troppo sulla crisi della protagonista e sulla non accettazione della sua omosessualità. Infatti l’immagine che ne usciva era quella della “solita” lesbica atterrita dalla scoperta del suo orientamento sessuale e con gravi scompensi psicologici. Ora, mi rendo conto che è una storia vera, ma mi sarebbe piaciuto che venisse dato più risalto anche alla ventennale storia d’amore della protagonista con la sua compagna..
    I commenti delle estranee sedute accanto a me (non mie amiche) erano omofobici da fare schifo.. E dire che nel film non c’è alcuna scena di sesso saffico, nemmeno un bacio..

    Spero che in futuro si potrà reperire il film di Roger Deutsch, qui recensito..

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I – Un prologo come una favola, una voce ci racconta una storia: “c’era una volta una fanciulla” che fuga da casa per entrare in convento, piena di sogni sulla vita che ha davanti a sé.
Religiosa timida, Janine è disturbata continuamente da terribili incubi. Si confida alla Madre Superiora, che la incoraggia a dedicarsi al canto, il suo grande talento. Così Suor Sorriso compone la canzone “Dominique” che diventa subito un hit mondiale.

II – Disorientata dal successo, Janine lascia il convento e si innamora di Clara, ex suora anche lei, direttrice di un centro per ragazze in difficoltà. Il loro rapporto è segnato da esplosioni di gelosia e da continue rinunce. Clara, pur di mantenere salda la storia con la sua amante, finisce per perdere il centro e il lavoro. Ma Janine lascia anche lei e torna a vivere con suo padre.

III – Vitale, il padre, è un uomo strano e distante per il quale Janine prova un’idolatria ingenua, convinta che sia l’unica persona che possa capirla realmente. Per diversi mesi tenta di avere con lui il rapporto ideale che ha sempre sognato, ma le sue grandi attese vengono presto deluse, questo padre per bene preferendole giovani amanti.

IV – Da favola la storia scivola verso l’incubo, seguiamo Janine nella sua inesorabile caduta. Incapace di scrivere altri canzoni, perseguitata dal fisco, Jeanine si muove avanti indietro tra Clara, suo padre e un gruppo di giovani amici sbandati che la trascinano nella spirale estrema della droga.

V – Dopo un finto ritorno alla normalità durante il quale prova a essere la brava ragazza e la brava figlia che non è mai stata, Janine ricade in una follia mistica, ossessionata dal ricordo di tutti quelli che popolano la sua vita.
Chiude insolitamente il rapporto col padre e ritorna un’ultima volta da Clara, e la convince che l’unica via di scampo risiede nella morte. In un rituale quasi eucaristico, le due donne si scambiano pillole ed alcool accomiatandosi dal mondo.

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