Ci saranno molte. Sun Cities nel mondo, ma probabilmente quella più famosa e bizzarra si trova in sud Africa. Una grande stazione di soggiorno con discoteche, casinò e piscine a due ore d’automibile da Johannesburg. Fu costruita negli anni ’80, quando il sistema dell’Apartheid stava bene attento a prevenire qualsiasi incontro fra bianchi e neri. Tranne che a Sun City. Sotto lo slogan di un supposto apolitico divertimento, questo laboratorio turistico teneva fuori qualsiasi estremismo politico creando uno spazio geografico che appariva simultaneamente reale ed irreale. Dove anche la sessualità era libera e variegata. Il film porta alla luce uno straordinario archivio di immagini e filmati godibilissimi quanto sorprendenti, tra i quali un assurdo notiziario della tv tedesca su un concorso di Miss Mondo tenuto in un paese dilaniato dalla guerra civile.
Nemmeno la fine della guerra e le storiche elezioni dell’ANC lasciarono tracce a Sun City. Il film è l’esatto opposto di un documentario rispettabile su una zona scura della storia sudafricana, presentandosi più come una droga psichedelica filmica che si espande consapevolmente fino ai nostri giorni.
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