Deb (Yvonne Jung) e Trish (Karen Silas) sono una coppia lesbica insieme da 14 anni. Hanno due splendide bambine. Deb ha scelto di fare la casalinga, rinunciando alla carriera, anche per dare maggiore libertà a Trish che, da capofamiglia, ha così potuto dedicarsi completamente alla realizzazione del suo studio dentistico. Tutto andava benissimo fino a cinque anni fa, quando è venuto a mancare il padre di Trish. Da allora Trish non fa che preoccuparsi della madre Ginger rimasta sola e sempre in attesa di costruire una lapide al marito (la compagnia di assicurazione non l’ha ancora risarcita). Ginger sembra inoltre custodire un segreto che potrebbe preoccupare Trish. Ma nonostante il dolore per la perdita del marito, Ginger non è affatto depressa e tutte le proccupazioni della figlia a suo riguardo potrebbero essere inutili. In questi ultimi anni Deb e Trish si sono allontanate una dall’altra ed ognuna si sente insoddisfatta della propria vita. Un giorno, per caso, Deb incontra la tatuata Jamie. E’ successo che Joey, il figlio di Jamie che frequenta la stessa scuola di Samantha, la figlia più giovane di Trish, ha colpito con un sasso quest’ultima. Jamie vuole rimediare all’incidente ed invita Deb e le sue figlie ad un incontro amichevole. Tra le due donne nasce subito una forte amicizia, ed iniziano a confidarsi le cose più intime. Jamie è una ex tossica che cerca di evitare in ogni modo il violento padre di Joey, Brian (Joseph A. Halsey), ancora preso dai suoi vizi. Deb è in un periodo senza sesso con la moglie sempre più distante. L’attrazione tra le due donne è quasi obbligata, nonostante la loro diversità. Siamo sull’orlo del disastro per la famiglia Trish? Cosa succederà quando tutto verrà a galla?… Ottimo cast e ottima sceneggiatura per un dramma che ci porta ad esplorare la storia intima di quattro donne. Nessuna di esse è completamente cattiva o completamente buona, ognuna sembra avere delle valide ragioni per quello che fa. Le due protagoniste si accorgono di non riuscire più a comunicare e si stanno chiedendo se stanno insieme solo per un dato di fatto. Anche se all’inizio il film ci frastorna con eccessivi dialoghi, poi riesce molto bene a farci entrare nella dinamica degli eventi. Uno dei pochissimi personaggi maschili del film, Brian, è anche l’unica figura stereotipata, chiaramente lontana dagli interessi della regista e sceneggiatrice Suzanne Guacci, qui al suo secondo lungometraggio.
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Praticamente un film Tv di Canale 5 del pomeriggio, di una banalità sconvolgente, dopo dieci minuti si è già svelato, non certo di meraviglia. Una coppia di donne con due figlie ha un periodo di crisi, una delle due incontra una mamma bona (molto bona davvero l’attrice) e nasce la solita storia di corteggiamenti e ripensamenti vecchia come il mondo.