Ricostruzione degli eventi di Stonewall, il bar gay newyorchese teatro della famosa ribellione del 28 giugno 1969 contro la polizia, simbolo delle rivendicazioni dell’attivismo omosessuale, attraverso le vicende personali di La Miranda, travestito romantico, Matty Dean, provinciale in fuga verso New York e Ethan, giornalista e attivista ‘borghese’. Bel tentativo antidocumentaristico di analizzare un momento chiave del movimento gay, in cui si materializzavano le contraddizioni intrinseche delle varie anime dell’attivismo omosessuale (il travestitismo, l’upper gay class, la questione della privacy e la battaglia per i diritti civili in giacca e cravatta) attraverso tre personaggi fortemente simbolici ben recitati. Restano impressi: la storia d’amore tra il bellissimo Matty Dean e l’adorabile La Miranda, angelo nero dal cuore d’oro, le imposizioni della polizia sulle spiagge gay dell’epoca (coprirsi il costume con l’asciugamano, non abbracciarsi alle feste), la ribellione dei travestiti ritmata dai colpi di tacco. Il regista, morto di Aids prima che il film fosse ultimato, ci ricorda che il giorno della ribellione coincise, e non a caso, con i funerali di Judy Garland, diva adoratissima dai gay.
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Personalmente avrei incentrato questa storia sulla vita di diversi personaggi a partire dalle prime ore del mattino sino ad arrivare agli scontri della fatidica notte di quel giugno 69′. Avrei conferito maggiore intensita’ come nel film Bloody Sunday ove avviene una sorta di preparazione da parte dei protagonisti, ovviamente in questo caso nessuno si sarebbe preparato a partecipare agli scontri, poiche’ nel caso di Stonewall fu del tutto istintivo ribellarsi alla polizia, cio’ nonostante improntare la storia sugli spaccati di diverse vite inconsapevoli di venire in seguito coinvolte negli scontri avrebbe reso molto di piu’. Magari raccontare la giornata precedente agli avvenimenti di un ragazzo gay, di una drag queen, di una lesbica butch, di una persona bisessuale (uomo o donna), conferire diverse prospettive. In questo caso la storia ruota principalmente attorno alla vita di un ragazzo gay che giunge a New York e incontra diverse drag queen con le quali partecipera’ assieme a loro agli scontri. Mi sono annoiata, sara’ anche per le non convincentissime interpretazioni. La scena del suicidio del poliziotto e’ molto disturbante e per nulla ben contestualizzata.
Secondo me, deve ancora nascere chi riuscira’ a rappresentare al Cinema la Storia di Stonewall. Non aggiungo altro.
Parlare degli avvenimenti di quelle sere a NY non è facile, ma, in questo film, si cerca di riportare alla luce, un pezzo di storia dovuta per tutte le persone che non sanno cosa avvenne in quel mese di giugno del ’69. La drammaticità dei pestaggi e delle violenze non viene raccontata, il regista, morto durante le riprese, mette alla luce un racconto visto attraverso gli occhi di un travestito, sottolineando le discriminazioni sociali e le persecuzioni di quegli anni. Il film, però non mi è piaciuto, sembra un incrocio tra un documentario riuscito male e una rivisitazione di bassa lega di Priscilla, certo i temi sociali affrontati sono importanti ma non raccontati come dovuto, anche se La Miranda ha specificato sin dall’inizio che venivano raccontati fatti da lei re-interpretati … ma la storia, non può essere re-interpretata, la storia va raccontata!!!
mah.. rivisto stasera per la seconda volta e l’impressione che mi diede la prima volta è più o meno confermata.. carino, “simpatico”, scorrevole, è sicuramente apprezzabile la volontà di creare un film sul movimento gay, “storico” sì, ma con la giusta ironia camp, che lo rendesse non palloso; ma gli manca qualcosa, gli manca quel “quid” in più che gli avrebbe dato la caratura di un grande film storico sulla moderna storia del movimento gay, quale è (ho pensato al paragone per tutto il tempo che l’ho guardato, non posso farci nulla..) “milk”. peccato..
questo è uno dei film gay più belli che ho visto, vedendo la classifica mi sorprende che non è nemmeno tra i primi 100
Non posso aggiungere nulla al commento di Francesco qui sopra…..lo condivido pienamente, è perfetto!!!!!!! Solo una nota: secondo me vale la pena acquistarlo perchè è un DVD che non può mancare nella cineteca di un gay che si rispetti, (ergo, che non sia tutto frivolezze ma usi un po’ di cervello anche per capire certe problematiche che lo riguardano).
film abbastanza carino..per quanto il mondo trans sia lontano dal mio e mi interessi gran poco..cmq piacevole semplice e scorrevole..matty carino e sprecato con quel trans :/
(ma sempre coi brutti vanno i belli???x fortuna solo nei film!!)
Per i miei gusti mi è piaciuto il giusto, ma oggettivamente di pieno valore politico-sociale con alla base un problema che purtroppo c’è (almeno in Italia) ancora oggi: l’omofobia!! Chi ha i film gay in lingua italiana o con sottotitoli x favore li inserisca in emule….8-)
La copertina che c’è su questo sito è brutta (hanno scelto la scena meno significativa) ma il film vi assicuro che è bello e vale la pena di guardarlo, non fosse altro per conoscere la storia del gay pride e della lotta ai diritti omosessuali. La trama è ben congeniata e scorre bene, non è palloso. Ovviamente gli eventi vanno contestualizzati nell’epoca in cui si svolgono i fatti (40 anni fa!), quindi non aspettatevi di vedere Queer as folk! Quello che veramente fa riflettere di questo film sono gli abusi di potere da parte delle forze dell’ordine… sarebbe bello che fosse solo finzione scenica ma purtroppo è storia. E purtroppo non è solo storia americana, anzi l’omofobia e l’abuso di potere delle forze dell’ordine è tuttoggi vivo tra parecchie persone in divisa.
Comunque, tornando al film, vale la pena di guardarlo. Su Emule se ne trova una versione in divx dove è possibile anche selezionare l’audio (inglese o italiano).