Jun, ragazzo d’origine nordcoreana immigrato illegalmente in Corea del Sud quand’era bambino, lavora in una stazione di servizio. Per proteggere dalle avance del gestore la collega Sun-hee, immigrata cinese d’etnia coreana, si fa licenziare. Quando torna alla stazione per rivendicare il salario non corrisposto, Jun fa a botte con il padrone. Fugge quindi con Sun-hee, attraversando la città e riappropriandosi romanticamente di luoghi che non sono loro mai appartenuti. Hyeon è un giovane omosessuale che con l’ausilio di una videocamera esplora gli spazi di un lussuoso appartamento abbandonato. Quell’attico è stato il teatro della sua relazione clandestina con Seonghun, uomo d’affari di mezza età sposato che manteneva la viziata e noiosa esistenza del ragazzo. Fino a che reciproci tradimenti e menzogne hanno minato le fondamenta di una relazione condannata all’invisibilità e al silenzio di una dorata prigionia. Quando le traiettorie di solitudine dei due ragazzi s’incrociano, i due decidono di farla finita insieme. Ma il doppio suicidio conduce ad una nuova genesi, alla rinascita dei due in uno. (Venezia 2011)
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