Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, sono il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano “primi gemelli”: due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Saverio Costanzo ha trovato una straordinaria consonanza nel romanzo d’esordio, vincitore del Premio Strega di Paolo Giordano. Una storia che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza… Volendo potete leggere nel film anche una bellissima storia d’amore lesbo, dove i baci sono passionali e gli sguardi pieni di desiderio. A differenza di quelli della storia etero che sembrano le sette fatiche di Ercole.
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Mitica la scena dove Alice e Viola ballano I Can Boogie di Baccara nel camerino di un negozio d’abbigliamento. Il film non mi e’ dispiaciuto, oltre al fatto che nei films italiani di oggi dove c’e’ Alba Rohrwacher c’e’ salvezza. Aurora Ruffino che interpreta Viola e’ semplicemente bellissima, una delle ragazze piu’ belle oggi in Italia nello spettacolo.
Storia di due ragazzi disadattati che crescendo scoprono nelle loro problematiche di avere qualcosa in comune. Forse ha reso di più nel libro; ma la colpa non credo sia certo negli attori che pure sono molto bravi. Detto questo a me il film ha annoiato parecchio.
Quindi la L è effettiva?
Non è un film perfetto ma sicuramente di qualità. Il disagio, la figura dei genitori, l’ombra dell’omosessualità e il rapporto amicizia-amore nell’orrore quotidiano che può essere la vita. Voto 8.
Il regista è stato bravo nel riuscire a far vivere con le immagini, la musica ecc..lo stato d’animo cupo e lugubre dei protagonisti. Bravi anche gli attori che interpretano Alice e Matteo da bambini e da adolescenti. C’è un rapporto molto stretto tra Alice e la sua amica Viola, le quali si baciano..ma bisogna vedere il film per capirne il contesto..
Perché l’avete tolto da i film in ‘prima visione’?