Sarà un po’ anche dovuto al successo dei film gay della scorsa stagione, Brokeback Mountain in testa, che ora molte grosse produzioni hollywodiane spruzzano con un po’ di omosessualità le loro storie, come succede in questo film, dove un personaggio secondario, addirittura un figlio di rabbino, per di più boss della mala, è gay, effeminato e adesca facilmente nei bagni pubblici. Quest’ultima peculiarità, resa ultimamente famosa da un noto cantante pop, è forse l’unica giustificazione che concediamo alla sceneggiatura per questa scelta. Il film, accolto molto bene sia dal pubblico che dalla critica, a nostro giudizio è solo un discreto prodotto di genere, senza nessuna novità tranne un buon montaggio che per quasi tutto il film ci fa credere l’opposto di quello che in realtà sta succedendo, grazie anche all’ottima interpretazione di Hartnett che, oltretutto, ci regala per più di mezz’ora i suoi discreti pettorali e addominali (ma nulla di più).
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Questo è un film che ti spiazza; che all’inizio sembra una cosa e poi ne diventa un’altra.Ci viene presentato un ragazzo sprovveduto tradito dalla ragazza, che deve abbandonare la sua casa in preda alle tarme, che viene derubato e da un certo punto in poi diventa un abile killer.La ricostruzione degli eventi che è stata fatta alla fine è eccellente se si esclude proprio la parte iniziale e cioè quelle cause che hanno indotto il protagonista ad arrivare sul luogo in cui è successo tutto e a conoscere Linsday e gli altri personaggi. Proprio per questo a un attento esame il film risulta irrealistico. Ammetto comunque di essermi appassionato guardandolo.
A me è piaciuto abbastanza.. Un discreto gangster movie. E poi Lucy Liu oltre che tanto carina è anche brava