Il film è l’amorevole storia di Joan, una donna di mezza età che vive in Inghilterra e che divide il suo tempo fra un noioso lavoro di contabile e la cura della madre invalida. Si sente esausta, ai limiti della depressione, ma c’è una luce nella sua vita che la sostiene: il suo amore per la musica e la sua stupefacente voce. Vive comunque la sua vita così come viene, senza lamentarsi e sicuramente non è preparata a quello che sta per accaderle. Un giorno viene sorpresa in cucina a cantare accompagnando un CD dall’infermiera giornaliera della madre, Pat (Ruth James), che immediatamente s’innamora della sfortunata Joan. Scopriamo poi che Pat è membra di un coro chiamato “Le amiche di Dusty”, al quale non tarda ad invitare Joan, che è inizialmente riluttante, ma avendo tanto desiderato per tutta la vita di cantare, non può rifiutare questa occasione.
“Le amiche di Dusty” si rivela essere un coro di lesbiche e quando Joan lo scopre il suo senso di colpa cattolico getta la sua autostima a terra. Fugge dal coro e da Pat e va a finire nelle grinfie del coro della chiesa locale. L’ambiente terribile che trova l’aiuterà a comprendere che deve dare un’altra possibilità alle Amiche di Dusty e alla sua amicizia con Pat.
Inizia quindi la storia, con alcuni momenti veramente magici, tra le due donne, una apertamente gay che sta ancora piangendo la morte per cancro della sua compagna avvenuta qualche anno prima, e l’altra che fino ad oggi non ha mai permesso a se stessa di vivere pienamente la sua vita.
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Un film intenso, che alterna momenti esilaranti da commedia a momenti toccanti e commoventi. Viene da fare il tifo per Joan, prototipo di una donna abituata a soffocare se stessa, che attraverso il suo amore per la musica giungera’ a trovare finalmente un felice approdo fra le braccia di una donna e un gruppo di esorbitanti amiche.