Nell’estate del 1966 ad Hell’s Kitchen, nell’east side di Manhattan, quattro ragazzi – Lorenzo, soprannominato Shakes, Michael, John e Tommy – compiono una bravata ai danni di un venditore greco di hot dog causando quasi la morte di un anziano all’uscita della metropolitana. Condannati a 18 mesi da scontare in riformatorio, i ragazzi subiscono atroci violenze psichiche e fisiche da parte di alcuni agenti di custodia, tra cui spiccano il sadico Nokes e Ferguson. Una partita di rugby, vinta a sorpresa dai ragazzi, causa l’inasprirsi delle violenze delle guardie e la morte del nero Rizzi, capo carismatico dei prigionieri. Un sacerdote, padre Bobby Carrillo, in visita, tenta di dare coraggio a Leonardo, che prima di uscire viene sottoposto con i suoi amici ad un ultima atroce notte di sevizie. Dopo molti anni, nel 1981, nel pub di hell’s kitchen, Tommy e John, divenuti gangster e killer, scoprono Nokes che sta pranzando… Film ricavato dal romanzo autobiografico di successo di Lorenzo Carcaterra che rimane indeciso tra il film di denuncia (la pedofilia nelle carceri minorili) e il gangster movie, con qualche propensione alla giustizia “fai da te”.
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Questo film l’ho visto molto volte nel corso degli anni. La prima volta che l’ho visto ero alle superiori durante un’occupazione della scuola. La scena del carretto mi è rimasta impressa; ma anche quella dell’entrata in carcere di uno di quei ragazzi. E’ uno dei film che mi è piaciuto di più in assoluto e mi sembra strano che io non l’avessi ancora commentato …
Violenza e vendetta, disagio e orrore, l’innocenza perduta: una storia che sa di amaro anche alla fine. E’ tra i miei film preferiti, merita davvero.