Karen Silkwood, operaia e sindacalista in una fabbrica di materiale radioattivo, raccoglie prove e indizi di quel che non funziona nello stabilimento, ma, nell’andare a consegnare i documenti, muore in un misterioso incidente. Ispirato a un fatto vero del 1974, è uno dei migliori film di M. Nichols, nonostante inutili indugi descrittivi, ma vale soprattutto per la direzione degli attori: M. Streep e Cher ebbero una nomination agli Oscar insieme con la regia, la sceneggiatura e il montaggio. Il cinema entra raramente in fabbrica: questa è una bella eccezione. (Morandini) – Molto esplicita e ampio spazio ha nel film la sottostoria di Cher che interpreta una lesbica sicura di se, amica accettata di Karen e del marito coi quali vive e che ha una storia d’amore con un’altra donna che invece vive con paura la sua sessualità. Il viso triste di Cher è l’emblema di una condizione di vita assai difficile in quegli anni.
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Grandissimo film! Convincenti le interpreti, mamma mia Cher quanto e’ toga nella parte della lella, Meril che dire, baciata dal suo formidabile talento come sempre. Un film che ha fatto epoca. chapeau.
Un film intenso, che personalmente ho guardato tutto d’un fiato. Nel film è ben raccontato una certa diffidenza verso il sindacato incolpato di creare solo problemi all’azienda facilitando così i licenziamenti; così sono proprio i colleghi che diffidano e pongono difficoltà al sindacato. Anche se si parla di tumori non ci si crede finchè non capitano a se stessi. Molto bravi i tre personaggi proncipali (Meryl Streep, Ken Russel e Cher). Meritava davvero questo film di vincere tanti premi e invece a parte un Golden globe a Cher non ha vinto un bel niente. Peccato.
Molto bello.. Ha segnato un’epoca.. da una storia vera..
Ma quanto è brava Meryl Streep…