Sotto la guida di Ray, un gay americano che insegna a Shangai, gettiamo uno sguardo sul mondo omosessuale della città. Visitiamo le palestre, i ristoranti, i locali notturni, un cineclub, un circolo letterario, e conosciamo i suoi protagonisti, l’aggraziato ballerino di un nightclub, gli studenti della Shanghai Jiaotong University impegnati a sensibilizzare l’opinione pubblica, i volontari che distribuiscono preservativi nei parchi, i “privilegi” sociali dei gay benestanti rispetto a quelli che ancora temono il coming out e, controvoglia, continuano a sposarsi, un matrimonio “dimostrativo” tra due ragazzi e due ragazze. Un documentario discreto e pudico, anche nel linguaggio oltre che nei contenuti, che testimonia l’apertura, ancora semi-ufficiale, del regime cinese alle battaglie sui diritti civili e della comunità GLBT, una comunità alle prese con la “lunga marcia” verso la propria consapevolezza. Nel 2009 il regista, Kevin Shen partecipò al concorso lunghi con Fire in Silence. (Togay 2011)
Effettua il login o registrati
Per poter completare l'azione devi essere un utente registrato.
Condividi