Sei episodi, sei esperienze, sei diverse forme di tensione erotica e sessuale diretti da due nomi di punta del cinema gay argentino. Un ragazzo subisce l’eccitante scarica di adrenalina causatagli dall’ago del suo tatuatore sexy. Durante un afoso pomeriggio estivo, un nerd proietta le sue fantasie e i suoi desideri sul cugino di un suo amico, che indossa soltanto un paio di pantaloncini. Due ragazzi etero si confrontano e si scambiano consigli su come fare l’amore con una donna. A un uomo con le braccia rotte viene fatta una doccia sensuale da un infermiere. Un uomo sposato e il gestore di un agriturismo si incontrano a causa di una doccia rotta. Due ragazzi tutti muscoli si liberano dei loro vestiti e delle loro inibizioni, mentre inviano foto e messaggi a delle ragazze.
Filo conduttore delle sei storie di Sexual Tension è naturalmente il sesso, che spesso però resta un desiderio irrealizzato, un piacere che non supera il confine del voyerismo. E voyeristica è anche la macchina da presa nell’accarezzare i corpi dei protagonisti, nell’indagare “senza però violarli” il mistero e i tabù della natura maschile più intima. (Gender Bender)
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Esempio riuscito di erotismo elegante, più mentale che fisico, ben lontano dal porno. Situazioni che possono capitare veramente, raccontate con un briciolino d’ironia. La fattura anti-americana si riscontra nella semplicità degli ambienti e dalla scelta di attori lontani dallo stereotipo dello strafigo (fin troppo a mio parere; non dimentichiamoci che si tratta di un film erotico).
L’episodio più simpatico è qello della lezione di sesso tra i due amici di vecchia data. Tuttavia ho trovato più eccitante l’ultimo, poiché mi sono trovato in situazioni simili con amici di palestra. Quegli istanti in cui il cameratismo lenisce i freni inibitori e l’eterosessuale libera il lato ambiguo che tiene nascosto…