Per il regista, fotografo e scrittore Bruce LaBruce è l’equivalente porno di Marilyn Monroe. La regista e drag queen ChiChi LaRue lo paragona a Madonna. Lui è François Sagat, pornostar gay francese che in pochi anni ha raggiunto una fama internazionale, oltre i confini del cinema a luci rosse, arrivando a recitare con registi del calibro di Christophe Honoré e Bruce LaBruce. Il documentario ripercorre le tappe della sua vita, dalla giovinezza a Cognac al suo arrivo a Parigi, dall’esordio nel mondo del porno francese al successo negli USA grazie ai film della Titan, fino all’incontro con artisti, cineasti e fotografi che lo hanno definitivamente consacrato come artista a tutto tondo. Un uomo che per reagire alla sua fragilità ha scolpito e modellato il suo corpo con ossessione metodica, dal celebre tatuaggio a forma di scalpo sulla nuca al fisico scultoreo.
Il film raccoglie le testimonianze di familiari, conoscenti e registi che hanno lavorato con lui. Il risultato è una via di mezzo tra un documentario e una seduta analitica, nella quale Sagat mette a nudo la sua anima, parlando della sua idea di felicità e di amore, del successo, del suo rapporto con il cinema a luci rosse: “Il porno mi ha aiutato a capire che il sesso era qualcosa di cui avevo paura. Il porno ha dato una nuova direzione alla mia vita, ha sottolineato il fatto che dovevo superare una prova che mi ero autoimposto”. (Gender Bender)
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non riesco a vedere molta arte in un pornoattore… appena vedo il film, se mi viene voglia di vederlo, giudicherò… bah…