Un film da vedere assolutamente per chi ha apprezzato Regalo di Natale di cui è il sequel. Un film che non è commedia, non è dramma, non è noir, ma è tutto questo insieme più una perfetta analisi sociologica di diversi caratteri rappresentativi della società contemporanea. Abatantuono, che difficilmente mi piace (di solito recita troppo sopra le righe), in questo film è misurato e credibile, nonostante tenga banco dall’inizio alla fine. Il personaggio che a noi interessa è Stefano Bertoni, che ormai è un gay dichiarato ed accettato che convive con un antiquario. Il regista sembra quasi dargli una certa superiorità sugli altri come qualità della persona, ed anche la parte che interpreta, quello dell’amico che ospita nella sua villa l’evento-partita, lo mette un po’ sopra agli altri. Le poche scene che lo riguardano ce lo mostrano mentre sopporta con classe i risolini e le battute di due commessi e mentre al telefono col compagno risolve un piccolo bisticcio. Un film di grande qualità e comunicativa.
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Un film degli anni 80, che di tema natalizio ha ben poco, anzi direi che va contro l’apparente ipocrisia del Natale in se stesso. I personaggi sono veri, autentici e d’impatto, infatti, in quei anni si poteva aspirare soltanto a grandi interpretazioni e pochi “effetti visivi”. A me non piace molto questo genere di film, dove si inseguono vendette architettate negli anni, trovo questa “rivincita” negativa e scorretta. Ma, onestamente, il film è molto interessante, soprattutto per la ricostruzione della storia tramite flash-back ben strutturata. Non amo Abatantuono, ma in questo film mi è piaciuto, si presta molto al ruolo interpretato!
Rivincita di una partita a poker in cui sono stati persi un sacco di soldi.Il film è molto riflessivo e chi si aspetta una commedia si annoierà senz’altro.