Col suo ultimo film il pluripremiato regista danese Thomas Vinterberg torna a sondare i lati più oscuri della famiglia, ma questa stavolta con un’ironia leggera e fresca ben lontana dalle atmosfere più cupe del precedente “Festen”, il film che lo rese famoso alcuni anni fa. Divertente e a tratti surreale, il film è ben diretto ed ottimamente interpretato da un cast corale ed affiatato e anche le tematiche più scabrose, l’omosessualità della madre, l’ambigua figura del padre, perdono qualsiasi connotato inquietante per lasciare spazio ai toni della commedia. Una piccola cittadina danese è in subbuglio: a giorni si celebrera l’anniversario della nascita della città ed un famoso cantante d’opera, nato e cresciuto lì, torna a casa per l’occasione. Tra gli abitanti c’è anche il giovane cuoco Sebastian, destinato a breve a convolare a nozze. Ma le cose cominciano a prendere una brutta piega: nasce un nuovo amore tra il ragazzo e una vecchia amica ed un bruciante segreto che lega Sebastian al celebre cantante in arrivo in città sta per essere rivelato dopo molti anni…
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Un uomo abbandona una donna per una più giovane e si trasferisce in una città più grande dove diventa un famoso cantante d’opera. Molti anni dopo ritorna nella cittadina senza sapere che ha un figlio (dalla donna che ha abbandonato) e si scopre che la sua vita non è felice perchè non è riuscito ad avere figli con la moglie. Il figlio è un tipo insicuro e balbuziente che ha avuto lo stesso destino della madre e cioè è stato abbandonato dalla sua ragazza e ha cercato di rifarsi una vita con un’altra, ma il ritorno della prima lo farà tornare sui suoi passi. La madre del ragazzo è uil personaggio glbt in quanto si è rifatta una famiglia con un’altra donna.
Padre e figlio si incontrano e si riconoscono perchè si trovano abbastanza simili …
Film davvero ben fatto, bella trama e bravi attori.