Curioso film francese che ha soprattutto il merito di farci rivedere Irene Jacob, la musa di Kieslowski. A noi interessa perché tra le storie che il regista cerca di fotografare all’interno di un condominio c’è anche quella di una coppia di omosessuali che gestiscono un bar, si amano, si tradiscono, quindi litigano e alla fine si riconciliano. Purtroppo, ma è il difetto di tutto il film, non c’è quasi nulla di nuovo, niente che si allontani dai soliti stereotipi e che non sia facilmente immaginabile. Il film è sostenuto dalle buone interpretazioni del cast, assortito ed assai ampio, tra i quali spicca il nostro Gerard (che vuole inaugurare il suo caffè filosofico con una conferenza su “omosessualità e prospettiva nella pittura del Rinascimento”), e naturalmente la bellissima Irene Jacob.
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una cavolata