Questo film è stato una bella sorpresa. Non avevo letto niente da nessuna parte e, spesso, l’effetto sorpresa mi porta a sopravvalutazioni. Inoltre devo dire anche che questo è il genere di film che più mi coinvolgono sia per le atmosfere (intense e riflessive) che per le tematiche (cameratismo, amicizie virili, omosessualità latente). L’argomento principale è l’assurdità e la violenza ingiustificata della guerra, argomento scoperto e denuciato da giovani ufficiali naturalmente inclini alla riflessione e alla poesia.
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Di film contro le guerre ne abbiamo visti tanti, ma questo merita di essere visto,
Uno psichiatra si sta occupando della mente di tre soldati cercando di rimetterli in sesto affinchè vadano al fronte ad uccidere e a morire.
Tutto il film è intriso di melanconia e poesia: (e non solo perchè due soldati scrivono poesie), i gesti, i dialoghi le immagini, il tenero rapporto che s’instaura tra i soldati Owen e Sasson.
Grande la figura dell’ufficiale medico nel prendere atto dell’atrocità della guerra.
Davvero bravo Stuart Bunce, il suo sguardo ci accompagnerà x un pezzo!