Il film è una convincente tessitura di autentiche storie di giovani prostituti che riesce a illustarci molto bene il fenomeno della prostituzione maschile, evitando attentamente i clichés che circondano questa realtà. Ci vengono raccontate le biografie di cinque ragazzi prostituti, tre dei quali sono zingari romeni.
Seguiamo Ionel fin dal suo villaggio in Romania dove vediamo le poverissime vite che ragazzi come lui si sono lasciate alle spalle. Nazif è un ex rifugiato della guerra in Bosnia, arrivato in Germania quand’era ancora un bambino. Era giovanissimo quando ha iniziato a lavorare come prostituto e a prendere droghe alla stazione dello zoo di Berlino. Romica, un giovane rumeno, si è formato una famiglia che è riuscita a sostenersi grazie al suo lavoro di prostituto. Alcuni dei prostituti sono dei ragazzi che da giovanissimi sono stati abusati da pedofili e più tardi sono finiti nel giro del sesso a pagamento. Uno di questi è Daniel-René, che ancora oggi soffre interiormente della traumatica esperienza della sua infanzia. Il protagonista principale del film è Daniel, che iniziò a lavoarare come prostituto all’età di 16 anni. La sua vita ci mostra chiaramente il tipo di contesto sociale che l’ha portato sulla via della prostitutzione. Nel film abbiamo anche conversazioni con assistenti sociali, proprietari di bar frequentati da prostituti e personaggi come l’attore-regista austriaco Peter Kern. (Berlinale 2011)
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