La giovane hacker bisex Lisbeth Salander è immobilizzata in un letto d’ospedale, ma questa volta non sono le cinghie di cuoio a trattenerla, bensì una pallottola in testa ricevuta durante lo scontro con Zala. È diventata una minaccia: se qualcuno scava nella sua vita e ascolta quello che ha da dire, potenti organismi segreti crolleranno come castelli di carta. Deve sparire per sempre, meglio se rinchiusa in un manicomio. La cospirazione di cui si trova suo malgrado al centro, iniziata quando aveva solo dodici anni, continua. Intanto, il giornalista Mikael Blomkvist è riuscito ad avvicinarsi alla verità sul terribile passato di Lisbeth ed è deciso a pubblicare su Millennium un articolo di denuncia che farà tremare i servizi di sicurezza, il governo e l’intero paese…. Nessuna scena lesbo in questo capitolo finale della saga, che ha comunque nella sua eroina bisex un personaggio unico nella storia del cinema d’azione. Gli americani stanno lavorando al rifacimento casalingo dell’intera serie, ma pensiamo che sia alquanto difficile che riescano a trovare un’attrice protagonista altrettanto originale ed efficace.
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In questo terzo capitolo Lisbeth è accusata dell’omicidio del patrigno e allo stesso tempo immobilizzata in un letto di ospedale prima e sotto processo poi. A differenza del secondo film lei non è più uccel di bosco e quindi ancora più precaria. Ma ce la farà ancora …
Un gran bel film. La trilogia, secondo me, è migliorata di capitolo in capitolo …