Secondo lungometraggio (ma ricordiamo anche il bellissimo corto “Nach Klara”) del giovane regista tedesco Stefan Butzmühlen, che qui ci delizia con un’intima storia d’amore e sesso gay immersa in uno splendido paesaggio marino. Marek (Martin Sznur) è un bel giovane, desideroso di frequentare l’università a Berlino, anche per liberarsi dal noioso lavoro nella puzzolente fattoria nella Pomerania occidentale dove aiuta la famiglia. Marek custodisce però un sogno, quello di diventare marinaio. Così decide d’imbarcarsi come apprendista su una delle navi che partono da St Nazaire, nel Golfo di Biscaglia in Francia. In attesa della partenza, mentre pernotta in un hotel sulla costa, sente dei pesanti respiri provenire dalla camera adiacente. Incuriosito apre e richiude immediatamente la porta, giusto il tempo per vedere due uomini che stanno facendo sesso. E’ come se avesse aperto la porta sul suo futuro. Sulla nave in rotta verso la Martinica, Marek viene subito attratto da un’altro giovane apprendista come lui. Si chiama Jean (Jules Sagot), è francese, è un tipo riservato, molto sexy. Lavorando insieme fanno facilmente amicizia ed il loro legame si trasforma presto in una forte attrazione reciproca. Fanno un sesso esaltante, preludio di un grande amore. Ma mentre Marek, nonostante sia appena uscito dall’adolescenza, pensa solo ad un rapporto monogamico che duri una vita, Jean, che è marinaio da quando aveva 16 anni, non pensa proprio di doversi legare ad una sola persona. Marek e Jean sicuramente si amano con la stessa intensità e passione (aspettano ogni momento buono per avvinghiarsi, anche per la delizia dei nostri occhi) ma immaginano la loro vita in modo diametralmente opposto… Il regista non sembra parteggiare per l’uno o per l’altro, ce li presenta entrambi con empatia, facendoci capire che entrambi hanno ancora molto da imparare dalla vita. Il film, insieme alla bella storia d’amore, raccontata con accattivanti immagini dei due corpi desideranti, e allo spirito libertario che esprimono, si dilunga anche sull’ambiente, prima la nave, con la dura fatica dei marinai nel mezzo dell’oceano, poi i porti e le spiagge dove sostano, come la bellissima Martinica. Tutto concorre ad esprimere un grande amore per la vita, la sua bellezza, le sue difficoltà, i suoi contrasti. Encomiabili i due protagonisti, con la voce fuori campo di Marek che ci racconta tutto quello che potrebbero dirsi anche nei momenti di silenzio. Martin Sznur ci affascina col suo sguardo perennemente curioso, eccitato alla minima apparizione di Jean. Jules Sagot è forse ancora più espressivo, sia nella carica sensuale che trasmette, che nel mistero di un passato forse doloroso e tormentato che traspare nel suo volto riflessivo. Peccato che la sceneggiatura non ci offra qualche approfondimento in merito. Opera di grande bellezza visuale, ricca di poesia e riflessioni.
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ciao pensavo meglio..dialoghi quasi zero…solo attori molto sexy…la storia si poteva raccontare….anche con parole no solo immagini..:(