Un film intimista che ci racconta le vicende di sei uomini e di un ragazzino che li osserva. Sono storie di crisi esistenziali e, secondo lo sceneggiatore Jacques Fieschi, un’esplorazione del cuore dell’ambivalenza maschile. Ognuno risulta insoddisfatto della propria vita, dei propri sogni non realizzati, di quello che sono e di quello che fanno. Nessuno è felice, nessuno è realizzato, ciascuno vive su un binario che sente non essere il suo. Tra i personaggi abbiamo un accademico paleontologo, Matthieu (Patrick Pineau), sicuramente omosessuale anche se nel film non viene mai detto esplicitamente. Lo si vede visitare l’anziana madre, è sempre circondato dai suoi discepoli preferiti. Nel passato ha abbandonato sul lavoro, senza giustificazione, uno di questi ragazzi, rimasto solo e talmente deluso sentimentalmente da decidere di lasciare il campo delle ricerche e dedicarsi all’insegnamento. Ora ritroviamo questo giovane, Pierre (Benoît Magimel) che vive con una donna che lo tradisce perché trascurata (non si accorge nemmeno della sua assenza). All’improvviso riappare il suo ex professore-amante che vuole farsi perdonare e riprendere tutto come prima. La tentazione è forte, infatti lui lo ama ancora (vedi il tenero abbraccio tra i due), ma verificato che le attenzioni del professore non sono tutte per lui (un altro pupillo non è contento della cosa), ritorna sui suoi passi e, pur avendo scoperto il tradimento della compagna, l’aspetta quasi in ginocchio come se dovesse scusarsi lui per averla costretta a tradirlo. Continuerà a vivere come omosessuale represso. Anche la vicenda del giovane campione di tennis Adrien adombra una storia gay quando lo vediamo assillato da un compagno che lo segue in ogni occasione. Durante una corsa di allenamento nel bosco cerca di sfuggirgli ma alla fine li ritroviamo sorridenti insieme… Il film non è stato accolto molto bene dalla critica, anche per le sue ambiguità non risolte, ma è secondo noi apprezzabile per come riesce a farci percepire le pesanti contraddizioni che i protagonisti si portano addosso, arrivando a preferire di essere infelici, piuttosto che trovare il coraggio per affrontare i loro desideri.
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